Via da X per colpa di Trump e Musk?

Ciao!

Mercoledì scorso, il The Guardian, uno dei giornali più autorevoli del Regno Unito, ha annunciato la sua decisione di lasciare definitivamente il social network X (ex Twitter).

Il motivo? I troppi lati negativi della piattaforma - diffusione di contenuti violenti, razzisti, teorie del complotto e discorsi d’odio -, che ormai superano di gran lunga i benefici della presenza sul social. Criticità che si sono aggravate con la decisione da parte di Elon Musk di ridurre drasticamente la moderazione dei contenuti.

La scelta del The Guardian non è un caso isolato: sempre più personaggi pubblici e testate stanno abbandonando X. Tra questi, il giornale spagnolo La Vanguardia, il regista Guillermo del Toro e l’attrice Jamie Lee Curtis. In Italia l’europarlamentare Sandro Ruotolo, l’attivista Cathy La Torre, e artisti come Elio e le Storie Tese e Piero Pelù.

Nel frattempo, cresce l’attenzione verso Bluesky, un social nato come progetto interno di Twitter sotto la guida di Jack Dorsey. Negli ultimi giorni, Bluesky ha registrato un boom di iscrizioni, con oltre un milione di nuovi utenti, raggiungendo così 18 milioni di iscritti. La sua interfaccia, con una timeline molto simile a quella di Twitter, offre un’esperienza familiare ma con un approccio innovativo alla gestione dei contenuti e soprattutto alla privacy.

Questa fuga di utenti e testate da X evidenzia un punto cruciale: “Le parole hanno conseguenze”. Come ricorda il sesto principio del Manifesto della comunicazione non ostile, “So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi”. E le parole pronunciate o lasciate circolare da chi ha potere, come Donald Trump o lo stesso Musk, ne hanno di enormi. Alimentare odio, polarizzazione e teorie complottiste: non solo mette a rischio la qualità del dialogo pubblico, ma contribuisce a creare un ambiente digitale tossico.

Il 20 novembre si festeggia la Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Una data che serve a ricordare l'impegno inderogabile di garantire che tutti i bambini e le bambine, indipendentemente dal loro background, abbiano l'opportunità di crescere e raggiungere il loro pieno potenziale.

In Italia, secondo UNICEF Global Office of Research and Foresight, il 37% dei piccoli e adolescenti è esposto a messaggi d’odio, mentre il 34% si imbatte in immagini cruente e violente. L’ambiente digitale purtroppo è poco regolamentato e li espone a contenuti che possono danneggiare il loro equilibrio psicologico.

In Europa è stato fatto qualcosa di importante come il Digital Services Act - regolamento europeo con l’obiettivo di regolamentare i servizi digitali - che impone alle grandi aziende del digitale di garantire alti standard di sicurezza e tutela per i minori.

Vuoi saperne di più? Ecco un documento divulgativo dell’Unione Europea che spiega il regolamento in modo chiaro.

Sai cos’è un kid influencer o un/una baby influencer?

Si tratta di giovani sotto i 18 anni che costruiscono (o vedono costruita dai genitori) una presenza sui social media, creando contenuti sponsorizzati. Il fenomeno è in crescita, ma emergono sempre più storie che ne raccontano i lati oscuri: dal controllo genitoriale alla pressione sociale, fino all’invasione della privacy.

Ti consigliamo qui due articoli di approfondimento:

> “Ero una baby influencer e ho visto cosa fanno gli uomini online”: la storia di Jackie

> What’s the Price of a Childhood Turned Into Content?

Nel nostro piccolo anche noi abbiamo provato a far sentire la nostra voce grazie al supporto del Comune di Bergamo attraverso la campagna di comunicazione “Ora che lo so”, per sensibilizzare genitori e adulti sui rischi di un’esposizione eccessivamente precoce dei bambini agli schermi e alle tecnologie digitali.

In questo nostro tempo, proteggere i bambini significa vigilare attentamente sulle parole e contenuti che li raggiungono, perché ciò che vedono, leggono e vivono online può avere un impatto profondo sul loro futuro.

Ma la protezione passa anche dalla consapevolezza degli adulti, responsabili della loro privacy e immagine. Un gesto semplice, ma fondamentale? Non condividere foto sui social senza riflettere sulle conseguenze. Ogni immagine contribuisce a costruire la loro identità digitale, un aspetto che non possono ancora comprendere. Dobbiamo tutelare la loro privacy e il diritto a un’infanzia senza esposizioni inutili, rispettando il loro spazio e il tempo per crescere.

Impariamo una nuova parola: Gender Dream Gap.

Si riferisce alle differenze nei sogni e nelle aspirazioni, ovvero alle differenze tra ciò a cui bambine e bambini (o donne e uomini) aspirano nella vita, influenzate da stereotipi di genere.

Uno degli ambiti più colpiti da questa mentalità è quello delle materie tecnico-scientifiche, le cosiddette STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Nonostante i progressi, la partecipazione femminile in questi ambiti resta bassa, penalizzando sia le donne che il settore, che perde talenti e prospettive. Per combattere questo “immobilismo di genere”, Parole O_Stili, insieme a Miassumo e NTT Data, si impegna a promuovere scelte libere da stereotipi e orientate ai veri desideri.

Come lo facciamo?

Attraverso il progetto “Dateci Spazio” per contrastare gli stereotipi di genere e incoraggiare l'empowerment femminile.

Sarà un tour didattico che porta nelle classi secondarie di secondo grado un messaggio di contrasto agli stereotipi di genere legati alle materie STEM ( le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche).

🚀 11 tappe in 11 diverse città

🚀 1 ora di attività insieme

🚀 1 solo obiettivo: rendere consapevoli i ragazzi e le ragazze che non esistono percorsi di studio e professionali per sole donne o per soli uomini.

Vuoi saperne di più su come candidare la tua scuola?

Hai coinvolto le tue classi nel nostro progetto di mappatura delle relazioni tra le nuove generazioni e il mondo digitale? Il tempo sta per scadere!

Il 30 novembre è il termine ultimo per partecipare all’indagine per approfondire e comprendere la relazione tra giovani e digitale.

Come fare?

📝 | Chiedi loro di compilare il questionario, ci vorranno solo pochi minuti.

È un'opportunità per far sentire la loro voce e aiutarci a comprendere meglio le dinamiche del mondo digitale che vivono ogni giorno.

🔒 | È tutto anonimo: non sappiamo chi compila il questionario né quali risposte lascia, quindi possono esprimersi liberamente.

👩‍🎓👨‍🎓 | È aperto a ragazzi e ragazze dagli 11 ai 19 anni: più ne partecipano, più avremo un quadro chiaro e completo. Se come insegnante vuoi avere la sicurezza che non ci siano domande inappropriate ti diamo la possibilità di leggere tutto qui.

📱 | Fallo compilare con i loro dispositivi: quindi, ogni persona deve utilizzare il proprio computer, tablet, smartphone…

Due note importanti.

1) Ricordiamo che qui puoi leggere in anteprima tutte le domande del questionario.

2) Per una corretta visualizzazione è preferibile utilizzare browser come Chrome.

Il Comune di Reggio Emilia anche quest'anno promuove inclusione con “Reggio Emilia Città Senza Barriere”, un percorso educativo per scuole primarie che guida bambine e bambini a scoprire gesti e parole che creano comunità inclusive e multiculturali.

Con orgoglio vi raccontiamo che il Manifesto della comunicazione non ostile è stato scelto come guida per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di un linguaggio rispettoso.

Ore 16:45
I docenti della scuola dell’infanzia e primaria dell’Istituto Comprensivo di Casalpusterlengo continueranno a lavorare su AncheIoInsegno.it e sull’educazione civica.

Ore 17:00
Prosegue il percorso online con i docenti della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Biella II, approfondiremo il Manifesto della comunicazione non ostile e la piattaforma AncheIoInsegno.it.

Ore 17:00
Continua anche con i docenti della scuola primaria e secondaria di I grado dell’Istituto Montalcini di Pescia il percorso su AncheIoInsegno.it e educazione civica.

Ore 09:00
Si conclude il percorso nelle scuole primarie del Comune di Brescia, con attività pratiche sul Manifesto della comunicazione non ostile per i bambini della Scuola Montale.

Ore 17:00
Inizia il percorso online di educazione civica con i docenti della scuola dell’infanzia e primaria dell’Istituto Comprensivo Biella II, affrontando temi come ascolto, emozioni, bullismo e intelligenza emotiva, con focus sul Manifesto della comunicazione non ostile.

Ore 17:30
Primo appuntamento online con i docenti di 4^ e 5^ della scuola primaria e della secondaria di I grado presso l’Istituto Comprensivo Modena 4.

Ore 09:00
Parteciperemo al Convegno della Fidae presso l'Università della Santa Croce a Roma, per presentare il progetto Parole O_Stili e il Manifesto della comunicazione non ostile, riflettendo sulle sfide educative e la relazione interpersonale nella società odierna.

Ore 09:30
Saremo da ACPV Architects a Milano per un incontro sul Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva. L’incontro anticiperà le riflessioni in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Ore 17:00
Nell’ambito del percorso online con gli insegnanti della scuola primaria e secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Montalcini di Pescia, si terrà un workshop online su bullismo e cyberbullismo, con attività didattiche da applicare in aula.