Ciao!
Oggi parliamo di tre cose: di una scelta un po’ discussa, di un video lungo ma utile e di due cose che sono successe sui nostri social.
Il racconto di una scelta
La BBC, per raccontare i fatti che stanno accadendo in Israele e Palestina, ha scelto di utilizzare la definizione "
gruppo di militanti" per parlare di Hamas piuttosto che “
terroristi”, attenendosi alle proprie linee guida sul linguaggio legato al terrorismo.
Una scelta che, la nota testata giornalistica, difende sottolineando l'importanza di utilizzare parole che permettano al pubblico di comprendere gli eventi in modo oggettivo, così da consentire ai lettori di prendere decisioni informate.
Una decisione che non è piaciuta al governo britannico, il quale ha chiesto di definire Hamas un'organizzazione terroristica, soprattutto alla luce degli eventi recenti. Anche il Primo Ministro inglese Rishi Sunak ha appoggiato questa richiesta, affermando che è necessario "
chiamare le cose con il loro nome".
Una scelta simile è stata fatta in Italia anche dalla redazione de Il Post.
Approfondimenti
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Un po’ di risposte, un editoriale del Direttore de Il Post, Luca Sofri
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Perché la BBC ha scelto, nonostante le polemiche, di non chiamare “terroristi” i miliziani di Hamas, una patata del Podcast "The Essential" di Mia Ceran
Un video lungo ma utile
Se non hai mai visto o sentito parlare il CEO di TikTok, Shou Chew, questo è il video giusto da guardare. Ha una durata di 40 minuti ma ci permette di capire qualcosa di più sulle scelte dell’azienda e, soprattutto, sul funzionamento del suo algoritmo.
Durante la conversazione con il capo di TED, Chris Anderson, racconta di aneddoti su alcuni dei creator più celebri di TikTok e discute di questioni complesse come la protezione dei dati e il coinvolgimento del governo. Cose che sono successe sui nostri social
La scorsa settimana, abbiamo dedicato l’intera nostra newsletter alla Giornata Mondiale della salute mentale. Un impegno di divulgazione che abbiamo esteso anche ai nostri canali social, in collaborazione con l’associazione Alice Onlus, che si occupa di prevenzione, formazione e clinica dell’età evolutiva.
Abbiamo inaugurato una nuova rubrica (ogni martedì) per approfondire alcune parole legate alla salute mentale e al loro grado di ostilità.
Nella prima settimana, abbiamo affrontato il termine "Pazza/Pazzo".
Dopo Enrico Trevisi, Vescovo di Trieste, un altro vescovo firma il Manifesto della comunicazione non ostile. Questo volta è il turno di Monsignor Giovanni Intini, dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni.
La firma è avvenuta alla presenza della nostra pedagogista Barbara Laura Alaimo, in occasione del 2° Meeting Diocesano per Educatori dei Giovani e degli Adolescenti.