Nonna Licia, com’è iniziata la tua avventura sui social?
Licia: È iniziata per gioco. Quando è morto mio marito, ero entrata in depressione e pensavo di essere ormai una donna inutile, sia per la società che per la mia famiglia. Mio nipote però ha capito tutto e ha pubblicato una mia fotografia sui social. Pian piano le persone hanno iniziato a mandarmi dei messaggi… e da allora non ho più smesso.
Emanuele: Dopo la morte di nonno avevo provato in tutti i modi a farle tornare il sorriso ma con scarsi risultati. Poi, ho cambiato approccio e le ho chiesto: "Per piacere nonna, mettiti in posa per fare delle foto. Devo provare questa macchina fotografica." Quella foto l'ho pubblicata a sua insaputa su Instagram e, quando ho iniziato a leggerle i commenti e i messaggi che riceveva, ha iniziato nuovamente a sentirsi utile. Addirittura poi era lei a chiedermi: "Quali foto facciamo oggi?".
C’è una parola a cui hai saputo dare un nuovo significato: ageismo. Cosa vuol dire per te “età”?
Licia: Per me, l’età non esiste. Credo che giovani si nasca, non ci si diventa. Modestamente sono nata giovane e sono rimasta tale, anche alla mia veneranda età. Si parla tanto di generazioni e quanto sono diverse tra loro, a volte anche quanto poco riescono a comunicare tra loro.
Per la tua esperienza, i social sono stati un ponte di dialogo intergenerazionale?
Licia: Sì, lo sono e il dialogo è importante sia per i giovani, che per gli anziani che per le persone tutte. L'importante è parlare e comunicare, non fermarsi mai e non lasciare che il cervello si addormenti.
Odio online. In questi anni di attività ti sono capitati episodi di violenza verbale e, se sì, come li hai affrontati?
Licia: Ho ringraziato e invitato a prendere un caffè insieme tutte le persone che mi hanno lasciato commenti brutti. C’è però un limite, non devono coinvolgere mio nipote, in quel caso divento proprio “una bestiolina”.
Emanuele: Inizialmente quando insultavano nonna mi feriva molto. Poi ho realizzato che gli insulti che le indirizzavano, magari quando si mostrava un po' più colorata e vivace, non erano insulti diretti a lei, ma a un'idea di donna che non rispettava gli standard concordati dalla società. Da quel momento sono riuscito ad accettare tutto con più facilità. In fondo il ruolo dell’influencer comporta sia oneri che onori; il nostro è un messaggio di attivismo e di impegno nella decostruzione di stereotipi.
Il 9 novembre sarai nostra ospite al Festival della comunicazione non ostile, perché hai accettato il nostro invito?
Licia: Perché mi piace comunicare con tante persone e far capire loro che la vita è bella e che non bisogna fossilizzarsi. Inoltre, Trieste è la mia città di origine quindi tornarci mi entusiasma doppiamente.
Emanuele: Portare il nostro messaggio sulla nuova visione della vecchiaia e del caregiving è qualcosa che ci riempie sempre il cuore. Non vediamo l'ora di essere lì, anche perché non solo abbiamo un messaggio da condividere, ma abbiamo anche tanto da imparare da tutti gli ospiti che saranno presenti.
Una nota importante.
Nei prossimi giorni pubblicheremo il programma completo del Festival e sarà possibile iscriversi. Nel frattempo organizzati per il soggiorno a Trieste 😁
Vuoi partecipare ai tavoli di lavoro?
L’edizione di quest’anno si aprirà con una importantissima novità: i tavoli di lavoro multigenerazionali.
La mattina di venerdì 8 novembre 2024 infatti, studenti, studentesse, manager, insegnanti, dirigenti scolastici e altre figure di diversi settori si riuniranno per trovare insieme "La parola del futuro" – ovvero, un termine che possa rappresentare i valori che la community di Parole O_Stili vorrà portare proprio nel suo futuro.
Sarà un'occasione unica per mettere in dialogo generazioni e prospettive diverse, creando una nuova bussola per le nostre relazioni, il nostro modo di vivere online e il nostro linguaggio.
Chi può partecipare?
- Insegnanti.
- Insegnanti accompagnati da un massimo di 3 studenti (dai 16 anni in su). È importante che i ragazzi e le ragazzi abbiamo motivazione, grinta e voglia di mettersi in gioco.
- Familiari (genitori, nonni, zii) che vogliono partecipare insieme a un/una giovane (figli, nipoti, ecc.).
- Responsabili aziendali.
- Responsabili aziendali accompagnati da un gruppo under 30 della propria azienda.
In sintesi, ai tavoli di lavoro può partecipare chiunque dai 16 anni di età in sù. Invia la tua candidatura e partecipa a questo momento di confronto e crescita!