Ciao!
Oggi ti racconteremo tre cose che sono successe sui social questa settimana. Tre cose che magari non hai avuto modo di intercettare ma che rappresentano una piccola finestra attraverso la quale dare uno sguardo a un mondo dalle molte sfaccettature.
Gucci cancella tutte le foto su Instagram
Un paio di giorni fa, dal profilo Instagram di Gucci, sono scomparse tutte le foto. Per i 52,3 milioni di follower del brand, non era rimasto nessun tipo di contenuto sulla pagina. Nell’arco di 48 ore però viene pubblicata un nuovo post: è la foto di Sabato De Sarno, il nuovo direttore creativo di Gucci.
Una pratica non del tutto nuova, che altri brand come Versace, Saint Laurent, Balenciaga e Burberry ’hanno sperimentato in passato, nel momento del cambio della direzione creativa. Si tratta di una nuova tendenza che comporta un utilizzo meno commerciale e meno legato alla condivisione e all’engagement, ma più orientato alla presenza sui social intesi esclusivamente come vetrina.
Addirittura, un brand come Bottega Veneta due anni fa ha chiuso tutti i suoi profili social per sperimentare nuove vie legate a progetti editoriali digitali, con l'unica eccezione di Weibo, un famoso social media cinese che è un ibrido tra Twitter e Facebook.
Ci pensi spesso all’Impero Romano?
Se alla domanda la tua risposta è “
no” probabilmente sei una donna. Se, invece, la risposta è “
sì”, “
ogni tanto”, “
spesso”, “
spessissimo” sei un uomo o una docente di storia antica.
No, non abbiamo perso la bussola, ma questo è il sunto di decine di migliaia di contenuti che sono apparsi su X (ex Twitter) e su TikTok in questi ultimi giorni.
Scrive IlPost: “
Si è diffuso soprattutto un trend per cui le donne pubblicano video o condividono foto di conversazioni in cui chiedono ai propri fidanzati ogni quanto pensano all’Impero romano, ricevendo quasi sempre in risposta una frequenza inaspettatamente alta. Nelle ultime ore gli hashtag sull’Impero romano hanno avuto milioni di visualizzazioni, e il dibattito si è spostato anche altrove: se ne stanno occupando per esempio diversi giornali americani, chiedendo anche il parere di esperti e storici per provare a spiegare perché proprio gli uomini pensino così tanto all’Impero romano. [...] Da una ricostruzione di alcuni giornali americani, tra cui il Washington Post, il trend sull’Impero romano sembra aver avuto origine dal profilo TikTok di un content creator conosciuto come “Gaius Flavius”, che realizza video divertenti a tema Impero romano. In un video di tre giorni fa Gaius Flavius si rivolgeva alle donne dicendo: «Molte di voi non capiscono quanto spesso gli uomini pensino all’Impero romano. Chiedete al vostro marito/fidanzato/padre/fratello – sarete sorprese dalle loro risposte». Lo sfondo del video sono alcuni resti dell’antica Roma. [...] Naturalmente il trend sui social network e la sovraesposizione mediatica che ha generato rischiano di sopravvalutare un po’ il fenomeno. Di fatto non c’è alcuna dimostrazione del fatto che tutti gli uomini pensano spesso all’Impero romano, anche se molti si sono ritrovati in questa descrizione:”
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Quanto spesso pensate all’Impero romano?"Se non fossi disabile la coinquilina l'avrei già trovata"
"Se non fossi disabile la coinquilina l'avrei già trovata", è la dichiarazione della bolognese Elena Rasia, dopo essere stata insultata sui social.
Elena ha pubblicato sui social un annuncio per cercare una coinquilina che possa aiutarla nelle faccende quotidiane e che le dia un piccolo supporto serale in cambio del pagamento dell'affitto.
Un annuncio diverso dai soliti annunci per gli studenti fuori sede e che ha scatenato gli hater, i quali hanno sollevato dubbi sull’onestà di Elena e sulla sua offerta.
Al momento, c'è solo una candidatura, tanto che il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha pensato di aiutare Elena con un video appello pubblicato su Instagram.
Guarda il videoApprofondisci la storia >
Elena, la disabilità e la ricerca di coinquilini finita con insulti (e l'intervento del sindaco)La settimana scorsa è stata parecchio intensa per noi di Parole O_Stili, ma allo stesso tempo però, è stata una settimana di grande entusiasmo. Quando siamo in classe a parlare dell’importanza delle parole, del linguaggio inclusivo e del nostro modo di stare online, non possiamo non provare soddisfazione e positività.
Fare formazione è una delle nostre attività principali ma non ve lo raccontiamo spesso nel dettaglio, limitandoci a introdurvi gli appuntamenti alla fine di ogni newsletter. Oggi facciamo un’eccezione e aggiungiamo qualche dettaglio in più.
Sky
Abbiamo trascorso una mattinata insieme alle redazioni di SkyTg24 e SkySport per parlare di linguaggio inclusivo e della responsabilità che i giornalisti hanno sull’uso e la scelta delle parole.
Un percorso di formazione che si è concluso anche con la presentazione di uno strumento concreto che Sky ha voluto realizzare con noi.
Si tratta di un motore di ricerca, un vero e proprio vocabolario dell’inclusione che tutti i collaboratori e le collaboratrici di Sky potranno consultare quando avranno dei dubbi in merito a alcuni vocaboli.
“Dubby - Inclusione senza termine” è proprio il nome che abbiamo voluto dare al progetto, perché il dubbio è il motore più forte per attivare un processo di inclusione. Se mi chiedo: “c’è una parola inclusiva al posto di quella che uso solitamente?” allora sono sulla buona strada. Il resto è studio e approfondimento.