C’è un nuovo trend che spopola su TikTok e Instagram: video con centinaia di migliaia di visualizzazioni che propongono interviste tanto verosimili quanto incomprensibili a personaggi inesistenti, creati dall’Intelligenza Artificiale. Ad accomunarli, due parole che non voglio dire assolutamente niente ma che sono ormai universalmente riconosciute e conosciute: “Skibidi Boppy”. E, in alcune versioni, “Forza Napoli”.
La proliferazione di questi contenuti è iniziata con il rilascio di Veo 3, il nuovo modello di generazione video di Gemini, disponibile nella suite Google AI Pro, e ha portato alla nascita di un secondo trend, paradossalmente ancora più interessante perché, in questo caso, quelle che vengono mostrate sono persone in carne e ossa che imitano quelle generate dall’IA. Assurdità incluse.
Un ribaltamento perfetto, che racconta molto del nostro tempo e della contaminazione che si sta inevitabilmente creando tra umano e artificiale. Perché così come l’IA impara a replicare il nostro comportamento, anche noi riproduciamo i suoi codici, i suoi linguaggi e persino le sue, a volte esilaranti, interpretazioni. E ci divertiamo a farlo, dimenticando a volte l’importanza di essere in grado di distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è. Ma se la creazione di contenuti diventa un gioco di specchi, cosa succede allo sguardo di chi guarda?
Chiara Galeazzi, autrice e speaker radiofonica, ha scritto un libro che ci riguarda da vicino. Si intitola
Merdoni e racconta, con ironia e lucidità, la violenza verbale che si consuma ogni giorno online. Il punto di partenza è un esperimento sotto copertura, di cui lei stessa si è fatta protagonista, ma il vero tema sono le parole che usiamo per commentare, giudicare o attaccare sui social. Quelle che sembrano solo battute, sfoghi, opinioni personali, ma che spesso lasciano il segno. Una lettura che invita a guardarsi allo specchio e a domandarsi che cosa stiamo davvero dicendo, quando pensiamo di “dire la nostra”.
Vuoi entrare a far parte della squadra di Parole O_Stili?
Se hai risposto “sì” e sei una persona innamorata di questo progetto, allora c’è un’opportunità per te.Cerchiamo qualcuno con almeno cinque anni di esperienza e uno sguardo capace di tenere insieme visione culturale e capacità operativa. Una figura capace di progettare e guidare iniziative con aziende, enti e organizzazioni, trasformando valori e contenuti in progetti su misura; che sappia connettere le parole giuste con i contesti giusti, tenendo insieme visione culturale, impatto sociale e concretezza operativa.
La nuova persona si occuperà della strategia dei progetti, dalla costruzione del concept al coordinamento della comunicazione, dalla relazione con i partner al monitoraggio dei risultati. Sarà un punto di riferimento interno ed esterno: per il team, per le collaborazioni, per la narrazione pubblica.
Abbiamo bisogno di qualcuno in grado di ascoltare i bisogni e trasformarli in percorsi di senso, che abbia familiarità con il mondo della formazione, della comunicazione e delle istituzioni. E chi non smette mai di studiare, osservare, anticipare.
Se ti riconosci nelle nostre parole,
invia il tuo CV a info@paroleostili.it: non vediamo l’ora di incontrarti!
Martedì 15 luglio, la nostra formatrice e pedagogista Barbara Laura Alaimo è intervenuta ai microfoni di Spiaggia Libera, su Radio 2. Insieme a Paolo Labati e Matteo Piano, ha commentato l’arrivo, in fase sperimentale, del prototipo di una app per la verifica dell’età sui social presentato dalla Commissione UE. Un tema cruciale che tocca la tutela dei più giovani, ma anche il delicato equilibrio tra controllo, educazione e responsabilità digitale.
Lunedì 21 luglio
Ore 17 | Incontreremo online la popolazione aziendale di Strategic MP per il primo di una serie di webinar dedicati alla comunicazione consapevole. Questo appuntamento sarà l’occasione per approfondire il tema della comunicazione inclusiva, a partire dai principi del Manifesto della comunicazione non ostile. Attraverso esempi concreti, rifletteremo su come il linguaggio possa includere o escludere, aiutare a riconoscere stereotipi e bias, e contribuire a creare un ambiente di lavoro più rispettoso e attento alle differenze.
Martedì 22 luglio
Ore 10 | Saremo al Tubificio del Friuli per due workshop rivolti a un gruppo di collaboratori e collaboratrici dell’azienda. Ogni incontro, della durata di due ore, alternerà una parte teorica, dedicata al progetto Parole O_Stili e al valore del linguaggio nelle relazioni, a un’attività di gioco di ruolo per stimolare empatia e consapevolezza. Questo momento segna l’avvio di un progetto più ampio, che porterà alla realizzazione di un manuale interno, pensato per orientare la comunità aziendale verso un uso del linguaggio più attento, rispettoso e consapevole nella comunicazione quotidiana.