N°126
18/07/22
N°126
Se diciamo “Mi bebito fiu fiu” sai di cosa parliamo?
N°126
18/07/22
N°126
Ciao!
Iniziamo con una domanda: cosa fai quando hai bisogno di avere una risposta al volo su una curiosità, una ricetta, il nome di quell’attore che ti sfugge? Esatto, lo cerchi su Google.
Se però sei un under 24 la risposta non è così scontata. La Gen Z, infatti, sta facendo tremare i polsi a Google. I più giovani per reperire informazioni online utilizzano sempre meno il motore di ricerca e sempre di più i social.
A evidenziare questo cambiamento è stato proprio il vice presidente di Google, Prabhakar Raghavan: "Secondo i nostri studi, quasi il 40% dei giovani, quando cerca un posto dove mangiare, non va su Google Maps o Ricerca ma su TikTok e Instagram".
Queste nuove abitudini trasformeranno anche il nostro modo di usare le piattaforme?
Iniziamo con una domanda: cosa fai quando hai bisogno di avere una risposta al volo su una curiosità, una ricetta, il nome di quell’attore che ti sfugge? Esatto, lo cerchi su Google.
Se però sei un under 24 la risposta non è così scontata. La Gen Z, infatti, sta facendo tremare i polsi a Google. I più giovani per reperire informazioni online utilizzano sempre meno il motore di ricerca e sempre di più i social.
A evidenziare questo cambiamento è stato proprio il vice presidente di Google, Prabhakar Raghavan: "Secondo i nostri studi, quasi il 40% dei giovani, quando cerca un posto dove mangiare, non va su Google Maps o Ricerca ma su TikTok e Instagram".
Queste nuove abitudini trasformeranno anche il nostro modo di usare le piattaforme?
Continuiamo a parlare di giovanissimi.
Su Instagram è arrivato da qualche settimana un nuovo trend. O meglio, è tornato, dato che ciclicamente sui diversi social vengono proposte app e servizi che permettono di fare domande anonime agli utenti.
Spieghiamo meglio. L’ultima si chiama NGL, acronimo di «Not gonna lie» ( «non dirò bugie» in italiano) e permette di inserire un link nelle storie di Instagram dove poter ricevere domande anonime da parte dei follower.
Ti starai chiedendo, perché fare e ricevere domande da ignoti? Lecito, ma spesso i social network hanno dei meccanismi apparentemente meno logici rispetto a quelli che siamo abituati a usare. Applicazioni come NGL (nel tempo ne sono esistite tantissime altre come Ask.fm, Curious Cat etc…) permettono infatti di superare quei filtri della timidezza e della vergogna, permettendo così di instaurare un rapporto più diretto con gli altri.
Ovviamente se questo è uno dei lati positivi ce ne sono altri meno divertenti e che includono la possibilità di far aumentare gli episodi di bullismo e violenza verbale.
Su Instagram è arrivato da qualche settimana un nuovo trend. O meglio, è tornato, dato che ciclicamente sui diversi social vengono proposte app e servizi che permettono di fare domande anonime agli utenti.
Spieghiamo meglio. L’ultima si chiama NGL, acronimo di «Not gonna lie» ( «non dirò bugie» in italiano) e permette di inserire un link nelle storie di Instagram dove poter ricevere domande anonime da parte dei follower.
Ti starai chiedendo, perché fare e ricevere domande da ignoti? Lecito, ma spesso i social network hanno dei meccanismi apparentemente meno logici rispetto a quelli che siamo abituati a usare. Applicazioni come NGL (nel tempo ne sono esistite tantissime altre come Ask.fm, Curious Cat etc…) permettono infatti di superare quei filtri della timidezza e della vergogna, permettendo così di instaurare un rapporto più diretto con gli altri.
Ovviamente se questo è uno dei lati positivi ce ne sono altri meno divertenti e che includono la possibilità di far aumentare gli episodi di bullismo e violenza verbale.
Per approfondire > Come funziona NGL, l'app di messaggi anonimi che sta spopolando su Instagram
Adesso cambiamo registro, vogliamo parlarti dell’ex premier peruviano Martin Vizcarra. Lo sappiamo, può sembrare in apparenza un tema un po’ lontano dalle corde di Parole O_Stili, eppure c’è una connessione.
Iniziamo dal principio.
Dal 2018 al 2020 Vizcarra è stato Presidente del Perù, fin quando è stato sfiduciato dal Parlamento per “incapacità morale”. Il politico, infatti, era stato accusato di corruzione.
Qualche settimana fa Martin Vizcarra torna nelle cronache internazionali a causa di una canzone dal titolo: “Mi bebito fiu fiu”.
Se usi TikTok sicuramente hai già sentito il motivetto che fa: «Caramelo de chocolate, empapame asì….» e così via.
Sono alcune delle parole estratte dai messaggi che Martin Vizcarra ha ricevuto sul suo telefono dall’amante e intercettati in un’inchiesta giudiziaria. Messaggi che sono stati pubblicati anche dalla stampa peruviana e diventati una vera e propria hit a seguito dell’intervento di Tito Silva, un musicista che ha come hobby quello di trasformare discorsi di politici in canzoni.
“Io sono Giorgia, sono una donna…” vi dice nulla? L’episodio è molto simile ma con la differenza che “Mi bebito fiu fiu” è diventato un tormentone internazionale, così enorme da arrivare primo nella classifica mondiale di Spotify.
Se c’è un modo per spiegare il concetto di “virale” sui social ecco, questo episodio ci racconta molte cose.
Iniziamo dal principio.
Dal 2018 al 2020 Vizcarra è stato Presidente del Perù, fin quando è stato sfiduciato dal Parlamento per “incapacità morale”. Il politico, infatti, era stato accusato di corruzione.
Qualche settimana fa Martin Vizcarra torna nelle cronache internazionali a causa di una canzone dal titolo: “Mi bebito fiu fiu”.
Se usi TikTok sicuramente hai già sentito il motivetto che fa: «Caramelo de chocolate, empapame asì….» e così via.
Sono alcune delle parole estratte dai messaggi che Martin Vizcarra ha ricevuto sul suo telefono dall’amante e intercettati in un’inchiesta giudiziaria. Messaggi che sono stati pubblicati anche dalla stampa peruviana e diventati una vera e propria hit a seguito dell’intervento di Tito Silva, un musicista che ha come hobby quello di trasformare discorsi di politici in canzoni.
“Io sono Giorgia, sono una donna…” vi dice nulla? L’episodio è molto simile ma con la differenza che “Mi bebito fiu fiu” è diventato un tormentone internazionale, così enorme da arrivare primo nella classifica mondiale di Spotify.
Se c’è un modo per spiegare il concetto di “virale” sui social ecco, questo episodio ci racconta molte cose.
Per saperne di più> «Mi bebito fiu fiu»: lo strano caso delle chat dell’ex presidente del Perù diventate l’ossessione di TikTok
Partnership
Siamo arrivati alla terza storia ispirata al Manifesto della comunicazione non ostile e parte del progetto #Sempre25novembre portato avanti da Sorgenia.
Quest’anno, come raccontato un paio di newsletter fa, le storie di violenza le guardiamo da un altro punto di vista, osservando i fatti e le emozioni di chi era accanto a chi subiva soprusi: il padre, la compagna di squadra, l’insegnante.
Questa volta ti raccontiamo la storia di Giorgio.
Giorgio è un educatore dell’Associazione La grande Casa e segue Luca, un ragazzo che frequenta le scuole medie, da più di 3 anni, quando improvvisamente arriva la valanga.
Durante l’ennesima lezione in didattica a distanza Giorgio viene travolto dalla violenza che abita nella casa di Luca.
Puoi ascoltarla ora gratuitamente su Spreaker.
Quest’anno, come raccontato un paio di newsletter fa, le storie di violenza le guardiamo da un altro punto di vista, osservando i fatti e le emozioni di chi era accanto a chi subiva soprusi: il padre, la compagna di squadra, l’insegnante.
Questa volta ti raccontiamo la storia di Giorgio.
Giorgio è un educatore dell’Associazione La grande Casa e segue Luca, un ragazzo che frequenta le scuole medie, da più di 3 anni, quando improvvisamente arriva la valanga.
Durante l’ennesima lezione in didattica a distanza Giorgio viene travolto dalla violenza che abita nella casa di Luca.
Puoi ascoltarla ora gratuitamente su Spreaker.
Appuntamenti
19 - 21 Luglio | Continua il percorso formativo di Parole O_Stili per i collaboratori aziendali di Deloitte Legal. Verranno svolti alcuni workshop a piccoli gruppi per riflettere sul linguaggio inclusivo e la comunicazione all’interno dell’azienda attraverso il Manifesto della comunicazione non ostile.
