Ciao!
Probabilmente lo hai già letto ma oggi è la
Giornata Internazionale della salute mentale, riconosciuta dall’OMS con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza della sua difesa e per contrastarne lo stigma sociale.
“
Ma sei un malato di mente?!”, “
Smettila di fare la depressa”. Sappiamo di aver sentito diverse volte espressioni come queste e in alcune occasioni sappiamo anche di averle utilizzate anche noi.
Per fortuna grazie a
un dibattito più frequente e approfondito in questi ultimi anni è stato messo in evidenza quanto, frasi di questo tipo, non siano rispettose di chi vive e convive con un problema di salute mentale.
Perché, se il linguaggio e le parole hanno un ruolo molto importante nelle nostre vite, altrettanto lo hanno su questo specifico tema. Quindi,
il nostro piccolo contributo nel creare un ambiente più inclusivo e comprensivo lo possiamo dare partendo proprio dal linguaggio.
In questo breve articolo del blog “
Niente paura” c’è un breve compendio per non utilizzare espressioni che possano discriminare o perpetrare discriminazioni. [
Qui puoi leggere l’articolo completo]
Non ci sono solo le espressioni da evitare ma anche le parole da imparare per conoscere meglio questo tema. È per questo che la Cambridge University Press & Assessment ha stilato un mini vocabolario con i 10 termini da conoscere: da JOMO a mindfulness, passando per burnout e trigger. Leggi qui “
Salute mentale: 10 termini da conoscere”
In queste ultime settimane si è parlato molto online di salute mentale e questo a seguito di un episodio accaduto all’interno della casa del Grande Fratello VIP.
Te lo raccontiamo qui di seguito in poche righe ma,
se hai voglia di approfondire, c’è questo articolo completo de IlPost.Cos’è accadutoÈ iniziata una nuova stagione del famoso reality show e tra i concorrenti c’era anche
Marco Bellavia, lo storico volto della trasmissione degli anni ‘80-’90 “
Bim, Bum, Bam”.
Subito dopo l’ingresso Bellavia ha raccontato di soffrire di “
dolore mentale”, manifestando anche alcuni sintomi.
Purtroppo le reazioni degli altri concorrenti della casa non sono stati di accoglienza e comprensione bensì ostili e respingenti.
Un episodio che fa riflettere e che, come è stato commentato, rappresenta perfettamente una fotografia dell’attuale società.
Come ha scritto Il Fatto Quotidiano: «
Prendiamo la trasmissione non come uno spettacolo ma come uno spaccato (seppure per niente edificante) della, o meglio di una, realtà: il Gf Vip è stato in grado di trasmettere con grande efficacia la reazione di una parte della collettività (quella meno informata, quella spaventata e violenta) che ogni giorno condiziona negativamente la vita di un grande numero di persone con fragilità (bambini, adolescenti, anziani) esercitando la violenza del pregiudizio e dell’ingiustizia».
Perché ti abbiamo raccontato di questo episodio?Perché i social network hanno svolto un ruolo fondamentale nella vicenda.
Come ha commentato Wired Italia: «
A lanciare l'allarme di quello che stava avvenendo sono stati i social network che, per una volta, hanno avuto un ruolo positivo nella vicenda. Su Twitter, Instagram e Facebook, centinaia di migliaia di commenti, condivisioni e hashtag avevano provato a denunciare ciò che accadeva….».
#IoStoconMarcoBellavia, infatti, è stato l’hashtag intorno al quale si è sviluppato il dialogo, e che è stato utile per attivare un dibattito e una riflessione su testate giornalistiche e tv. Insomma,
la community è diventata vera e propria comunità che si unisce e diventa massa critica che spinge alla riflessione.
In realtà di salute mentale sui social se ne parla già da un po’ e a farlo sono soprattutto le nuove generazioni. Ci sono creator di TikTok che raccontano la loro vita nelle strutture psichiatriche o la lotta contro i disturbi alimentari, e poi anche celebrità
come Fedez e Cesare Cremonini che si espongono in prima persona per parlare delle proprie esperienze personali. Sicuramente per noi adulti sono temi e dichiarazioni che ci mettono in una condizione di imbarazzo, proprio a dimostrazione che sulle malattie mentali ci sono pregiudizi e stigma.
Ma
come leggiamo in questa intervista di Today al dott. Tommaso Zanella, psicoterapeuta dell'Istituto Minotauro di Milano: «C'è un sociologo, McNair, che parla di una società 'pornografizzata", che è un po' questo: ha tutto valore se reso pubblico, anche ciò che prima era intimo. Se ci rifacciamo a modello educativo con cui siamo cresciuti noi, tutto questo fa storcere un po' il naso, ma all'interno di questa società dell'immagine, l'intento suo era proprio quello di favorire la condivisione e fare sentire meno solo chi si trova ad affrontare la sua battaglia».