"Non mi guardi con quegli occhi inquietanti"

Ciao!

Questo numero de “Il Megafono giallo” parla proprio di parole ostili, di linguaggi violenti e razzisti.

Raccontiamo di episodi che si sono verificati in ambiti e ambienti diversi ma che hanno un comune denominatore: l’utilizzo inopportuno di certi spazi per amplificare messaggi violenti che alimentano stereotipi e razzismi.

Andiamo con ordine.

Sicuramente in questi ultimi giorni hai avuto modo di imbatterti in questa foto.

Un’immagine che è stata pubblicata anche sulla prima pagina del Wall Street Journal, all’interno della rubrica delle fotonotizie.

Molti leader politici e molti giornalisti hanno commentato negativamente l’atteggiamento della Premier, poco consono per il luogo e per il ruolo ricoperto.

Vogliamo fare però un passo indietro e spiegare perché Giorgia Meloni ha fatto quel gesto. Era in corso, infatti, l’intervento del parlamentare e leader dei Verdi, Angelo Bonelli, quando il deputato si è rivolto alla Presidente con queste parole: “Non mi guardi con quegli occhi inquietanti”.

Una richiesta che è stata accolta da Meloni allargando le braccia e facendo questo gesto.

La domanda che ci facciamo è: utilizzare queste parole all’interno di un contesto istituzionale è corretto? È lo stile giusto farlo, inoltre, per rivolgersi al Capo di un Governo?

Dice Bene Francesco Costa nella puntata di venerdì scorso del podcast “Morning”: “Ho trovato un po' triste, un po' deprimente che i giornali [...] proseguono a condannare con grande pesantezza un incidente completamente innocuo, innescato non tanto da Meloni, che ha avuto una reazione da persona normale, quanto da una frase assurda che lei è stata pronunciata in Parlamento.”

Un altro episodio di insulti sessisti.

Questa volta ai danni di una giornalista dell’agenzia Adnkronos, la quale, dopo aver intervistato Rocco Siffredi, ha dichiarato di essere stata tempestata da parte della pornostar di messaggi violenti e carichi di insulti sessisti. Dopo la denuncia da parte della giornalista la notizia ha fatto il giro del web. I commenti ricorrenti? Potete leggerli in questo nostro post su Instagram.

Qualche ora dopo Siffredi ha postato un video in un cui invita tutti e tutte a non insultare la giornalista. Un appello che, purtroppo, non ha sortito alcun effetto.

Ma la domanda che noi ci facciamo, ancora una volta, è: perché le testate giornalistiche non si occupano della moderazione dei commenti delle proprie community?

Continuiamo a ripeterlo, prendiamoci cura dei luoghi che abitiamo, dentro e fuori la Rete!

Il difensore dell'Inter e della nazionale italiana Francesco Acerbi è stato accusato di insulti razzisti ai danni Juan Jesus durante la partita Inter-Napoli dello scorso 17 marzo.

Dal racconto del difensore del Napoli, durante il secondo tempo della partita, si evince che Acerbi avrebbe pronunciato alcune frasi offensive nei suoi confronti.

«Purtroppo il razzismo è qualcosa che viviamo da tanto tempo. C’è chi dice che la situazione sia migliorata, chi che sia peggiorata. Ci sono delle leggi, ma purtroppo ancora non vengono molto rispettate» dice Juan Jesus in un video diffuso sui social dal Napoli mentre conversa con un giocatore under15 della Primavera.

Approfondimenti:

Una lite furibonda, nata su un gruppo WhatsApp tra mamme degli alunni di un asilo a Scampia, è degenerata in una rissa davanti all'istituto.

Tutto è iniziato da un acceso dibattito su questioni organizzative legate alle attività scolastiche. Le mamme, via chat, si sono scambiate accuse e insulti, arrivando a un punto di tensione incontrollabile.

La situazione è precipitata quando le donne si sono incontrate di persona davanti alla scuola. Le parole hanno lasciato spazio alle mani e la discussione è sfociata in una violenta rissa.

Le immagini della scena sono state riprese dalle telecamere di sorveglianza di un negozio vicino all'istituto. Il video, che ha fatto il giro del web, mostra le donne che si strattonano, urlano e si picchiano a vicenda.

Un episodio, sicuramente sopra le righe, ma che racconta la cattiva abitudine delle micro community (ovvero, i nostri gruppi whatsapp) nel gestire relazioni e linguaggio.

La sensazione di familiarità e confidenza che si crea all'interno del gruppo può portare a un abbassamento del filtro e ad un uso del linguaggio più disinvolto, se non addirittura offensivo.

Uno strumento utile per gestire le chat?

Beh, il nostro Manifesto della comunicazione non ostile!

PanchineRosse™, movimento internazionale simbolo del rifiuto della violenza sulle donne, è un progetto ideato e realizzato da Stati Generali delle Donne HUB. Le PanchineRosse sono in tutta Italia, da Nord a Sud, in Europa, in America Latina, in Vietnam, nel mondo.

Lo conoscevi? La scorsa settimana proprio Stati Generali delle Donne HUB ha assegnato a Rosy Russo e Parole O_Stili la #panchinarossa.. “per continuare a declinare i valori dell’ascolto e del rispetto, contro ogni violenza.”

Un riconoscimento che accogliamo con onore, rinnovando il nostro impegno quotidiano nell’azione di disinnesco dei conflitti e della sopraffazione.

Ricomincia per il terzo anno consecutivo la nostra collaborazione con Findomestic.

Si parte con il primo di cinque live di approfondimento: “Le relazioni con i figli” durante il quale faremo un'analisi delle dinamiche generazionali, dedicando uno sguardo approfondito alle attività che coinvolgono i giovani nel contesto digitale, un territorio in cui si manifestano fenomeni che spesso sfuggono ai più adulti.

ore 16.00
Iniziamo un percorso di collaborazione con Ipsen. Ai collaboratori e alle collaboratrici racconteremo cos’è e a cosa serve il Manifesto della comunicazione non ostile.

ore 10.00
Si terrà il webinar per i manager di Teleperformance nel quale presenteremo il Manifesto della comunicazione non ostile ed inclusiva.

Ce lo avete chiesto in tantissime e tantissimi e allora ci siamo organizzati per rendere la nostra community ancora più unita.

Dopo le tazze, le borracce e le tote bags… sono online per la prima volta le t-shirt, 100% cotone, personalizzate con i principi del Manifesto della comunicazione non ostile.

Devi solo scegliere il principio che ti rappresenta di più e indossarlo con orgoglio!