Ciao!
Iniziamo subito parlando di
internet e minori affrontando due notizie di questi giorni: il pupazzo Huggy Wuggy e le proposte del Governo per regolare alcune attività online.
Huggy WuggyTra i genitori è scattato il panico perché su YouTube e TikTok si sono imbattuti nel video di
un pupazzo piuttosto spaventoso che potrebbe traumatizzare i più piccoli, inducendoli a compiere azioni violente. Come per tutti gli episodi virali i media si sono subito interessati al caso e con loro anche la Polizia Postale. Tutto è partito dal Regno Unito ma è presto anche arrivato in Italia attraverso il post di una mamma molto preoccupata che ha fatto il giro dei social fino ad arrivare alle forze dell’ordine.
Arrivati a questo punto della storia ti starai chiedendo:
e quindi, devo subito andare da mio/mia figlio/figlia e sapere come sta? Non proprio. Come ha spiegato bene Il Post “
I contenuti a cui il post (ndr della mamma) faceva riferimento non erano presenti sul canale YouTube riservato ai più piccoli, dove se si cerca “Huggy Wuggy” [...] ciò che era stato giudicato pericoloso dai genitori era in realtà un contenuto per adulti, che i bambini erano riusciti a vedere navigando su piattaforme libere da parental control senza la supervisione dei genitori.”
Insomma, il video non è presente lì dove dovrebbero navigare i piccolissimi.
Se vuoi leggere in modo più approfondito la notizia vai all’articolo completo.
Su cosa sta lavorando il GovernoAl tavolo tecnico sulla tutela dei diritti dei minori in Parlamento si sta lavorando a tre temi:
- la “
age verification”, ovvero nuovi sistemi per evitare che i bambini e le bambini inseriscano un’età diversa per eludere il blocco all’accesso
- lo “
sharenting”, l’abitudine dei genitori di condividere online foto dei figli. I minori, infatti, potrebbero godere del diritto all’oblio e chiedere la rimozione dei contenuti online che li riguardano
- la questione “
baby influencer”, dove sulla falsa riga di una legge francese appena approvata si imporrebbero determinati obblighi, come l’orario di lavoro e l’accredito dei guadagni su un conto corrente intestato solo al minore e bloccato fino al raggiungimento del sedicesimo anno di età.
Per approfondire ti lasciamo qui i dettagli, noi nel frattempo seguiremo l’andamento dei lavori per aggiornarti.