Ad esempio, una delle cose che si può fare nel metaverso è avere un ufficio virtuale dove andare a lavorare: magari con la possibilità di incontrare nuove persone, fare nuove conoscenze etc…
Il giornalista di
Vice Italia, Ascanio Lupetti, ha sperimentato una giornata al lavoro nel metaverso e
l’ha raccontata in questo articolo.
Sono tante le aziende e le celebrità che hanno iniziato la corsa per occupare uno spazio nel metaverso, ognuno con le proprie esigenze e peculiarità. L’ultimo in ordine di tempo è
Valentino Rossi che ha creato la sua “VR46 Metaverse” dove tutti gli appassionati di motorsport potranno incontrare i piloti ufficiali VR46, interagire con gli altri utenti e persino gareggiare gli uni contro gli altri. Restando in tema sport il primo calciatore a presidiare questo nuovo mondo virtuale è
Marco Verratti, giocatore del Paris Saint-Germain, che ha acquistato una delle 25 isole digitali messe in vendita su The Sandbox (appunto una delle piattaforme di metaverso). Addirittura qualche giorno fa sul metaverso
Kevin Prince Boateng ha organizzato la sua cerimonia di matrimonio: 50 euro il biglietto per assistere all’evento e l’incasso totalmente devoluto in beneficenza.
Arrivati a questo punto hai le idee un pochino più chiare?
Ah sì? Bene, allora possiamo passare allo step successivo: il metaverso non esiste.
Sì, ci piace scherzare ma nemmeno troppo. “Il metaverso non esiste” è il titolo di un articolo di Wired Italia a firma di Andrea Daniele Signorelli in cui ci racconta che “La speculazione e gli eventi brandizzati sono per esempio la specialità di Decentraland, il matrimonio di cui ha parlato la stampa è avvenuto tramite la piattaforma di collaborazione da remoto Virbela, mentre le riunioni di lavoro si tengono su piattaforme come Horizon Workrooms di Meta (ancora in fase beta). Le aziende che “entrano” nel metaverso, solitamente, si limitano ad adottare una di queste piattaforme per organizzare eventi o fare riunioni; in altri casi acquistano qualche piattaforma ad hoc che consente loro di fare team building o formazione in realtà virtuale (o cose simili). Ha senso che in tutti questi casi si parli di metaverso?”
Una bozza di risposta puoi trovarla proprio
nell’articolo che ti lasciamo qui.
La scuola è ufficialmente finita e da molte e molti insegnanti ci arrivano le foto e i lavori di fine anno. Oggi qui ti vogliamo lasciare due foto molto molto dolci della Scuola primaria di Civezzano, in provincia di Trento: racconto la firma del Manifesto della comunicazione non ostile da parte di 120 bambini al termine di un ricco e multidisciplinare percorso sui temi e i principi del decalogo.
Buona estate a tutti e a tutte!