Ciao!Oggi cogliamo l’occasione della nostra presenza alla Mostra del Cinema di Venezia per parlare di un argomento molto speciale, l’arte e l’Intelligenza Artificiale.
In questa 80esima edizione della rassegna l’argomento è arrivato sul tappeto rosso in due diversi modi:
- attraverso un film in concorso; La bête (La bestia), che parla dei pericoli e della paura legate all’invadenza delle Intelligenze Artificiali nelle nostre vite. Lo abbiamo visto e ne siamo rimasti colpiti, perché dipinge un futuro distopico dove per trovare lavoro è necessario cancellare le emozioni, proprio grazie a un’AI che pulisce il DNA.
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Quello immaginato per il 2044 è un mondo senza internet, smartphone, social media, un mondo dove non ci sono i colori -
ha detto il regista -
l'intelligenza artificiale è minaccia, se pensiamo ad esempio ad un utilizzo in politica, ma anche opportunità se viene applicata alla ricerca medica. Io sono ottimista, servirà tanto ma a patto che la si usi con cautela".
- attraverso l’assenza delle principali star di Hollywood che da diverse settimane stanno scioperando per chiedere aumenti salariali, ma anche per mettere un freno al dilagare dell'AI che potrebbe scrivere copioni, condizionare con algoritmi furbi testi e dialoghi, e persino recitare. Questo sciopero rappresenta una presa di posizione contro l'invadenza dell’AI nell'arte cinematografica e le sue possibili conseguenze sulla creatività umana.
Un tema quindi molto importante, un’evoluzione che è in atto e che, come fanno notare da molte parti, necessita non soltanto di una profonda riflessione ma anche di regole chiare e dettagliate.
Proprio in merito al tema, l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo ha condotto rilevazioni per monitorare qual è la percezione degli spettatori in merito a queste nuove tecnologie. I dati sono stati presentati proprio oggi in occasione dell’evento “
Generazione Cinema: tra passione e professione”, promosso dall’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica, e da Fondazione Ente dello Spettacolo, in collaborazione con la nostra associazione e con Almed Università Cattolica.
Dalla ricerca emerge che i giovani, nella fascia d'età compresa tra i 18 e i 22 anni, sono più ottimisti riguardo all'impiego dell'intelligenza artificiale (AI) nell'industria cinematografica. La maggioranza di loro crede che l'AI possa migliorare le produzioni cinematografiche (48%), portando a una rivoluzione nel cinema con nuovi effetti speciali e potenzialmente costi dimezzati (67,6%).
Tuttavia, sorgono anche preoccupazioni, specialmente tra i giovani, riguardo alle possibili conseguenze negative dell'IA. Circa un terzo di loro è preoccupato che le macchine possano sostituire il lavoro umano nell'industria cinematografica.
Questo suggerisce che, mentre gli intervistati vedono il potenziale dell'IA per migliorare la qualità e l'innovazione nell'industria cinematografica, sono anche consapevoli dei possibili impatti sulla forza lavoro umana e sulle opportunità professionali.