Ciao!
Quante volte in una settimana diciamo “sono felice”, “sono stanco”, “sono arrabbiato”… ma sappiamo davvero cosa c’è dietro a quelle parole?
Una nuova ricerca di Ipsos, sostenuta da Fondazione Cariplo per l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, ci porta
dentro il cuore emotivo degli under 20 italiani per scoprire come vivono, riconoscono e raccontano ciò che sentono. Un viaggio che riguarda anche noi: perché ogni conversazione, ogni post, ogni parola è un piccolo specchio di come stiamo, dentro e fuori. L’analisi restituisce una
fotografia complessa e sfaccettata di una generazione giovanissima che teme il fallimento ma guarda al futuro con fiducia e senso di responsabilità. Ma soprattutto con
speranza, che definisce la capacità di immaginare strade alternative per raggiungere i loro obiettivi e la forza che hanno di impegnarsi a raggiungerli. I risultati verranno presentati il 18 ottobre a Parole a Scuola, durante il panel “
Emozioni: oltre Inside Out”.
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E a proposito di speranza, come non menzionare quella che stiamo inevitabilmente tutti e tutte provando nel seguire gli
sviluppi dell’accordo di pace su Gaza? Una speranza timida e cauta, precaria, ma che suggerisce – se non altro – la possibilità di un respiro di pace per la popolazione palestinese. Non l’unica emozione, però, che abbiamo provato questa settimana. C’è stata la
rabbia, ad esempio, quando è stato presentato
l’emendamento che potrebbe far tornare legali tutti gli slogan vietati dai commi 4-bis e 4-ter dell’articolo 23 del Codice della strada, approvati nel 2021 a tutela del rispetto dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, delle abilità fisiche e di quelle psichiche. C’è stata la
soddisfazione, quando abbiamo letto che
il Cyber Abuse Protection System verrà esteso a tutela di tutti i partecipanti e le partecipanti di Milano Cortina 2026. Si tratta del programma sperimentato durante le Olimpiadi di Parigi, con cui sono stati monitorati in tempo reale milioni di post e commenti, segnalando oltre 10.000 casi di abusi online contro atleti e staff. E non è mancata nemmeno una punta di
preoccupazione nel leggere della nascita di Sora 2, il nuovo social network di OpenAI, che apre la strada a un futuro in cui creare contenuti falsi utilizzando la propria immagine (e quella degli altri, previo loro consenso in fase di iscrizione!) sarà sempre più facile.
Tra speranze fragili, rabbie necessarie e nuove sfide digitali, questa settimana ci ha ricordato che le emozioni sono un linguaggio universale, che trascende le generazioni: ci uniscono, ci muovono e ci chiedono di scegliere ogni giorno che mondo vogliamo abitare.
Il Manifesto della #BodyNeutrality
“Il corpo è casa, non vetrina”: recita così uno dei quattro principi del Manifesto della #BodyNeutrality, che la nostra Presidente Rosy Russo ha presentato a Roma lo scorso 9 ottobre insieme a TikTok Italia e alla Polizia di Stato.
Il Manifesto, nato in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, vuole essere un invito a riflettere su come le parole che usiamo per descrivere i corpi – nostri e altrui – possano ferire o liberare, escludere o accogliere. Per farlo, abbiamo scelto la parola BODY, che in ciascuna delle sue lettere racchiudere quattro messaggi estremamente importanti:
Il corpo è casa, non vetrina. Prendersene cura è ascoltare i suoi ritmi, rispettare i suoi silenzi, nutrirlo di parole che non feriscono. Benessere significa equilibrio: tra mente e corpo, tra ciò che mostri e ciò che senti. Non c’è giudizio che valga più della tua salute.
Non esiste un altro corpo come il tuo. Ogni cicatrice, ogni movimento è una firma unica. Mostrarti per ciò che sei è il gesto più potente di libertà: nessuna tecnologia può copiarlo.
Il corpo non è solo superficie: è profondità, storia, spazio interiore. La sua dimensione è fatta di esperienze, emozioni, relazioni. Riconoscerla significa andare oltre lo sguardo rapido allo schermo, dare tempo e attenzione a ciò che è vivo.
Il primo like è il tuo. Solo tu puoi scegliere come parlare di te, come mostrarti, come raccontare il tuo corpo. La tua voce, le tue parole, i tuoi gesti hanno valore prima di ogni approvazione esterna.