N°237
02/12/24
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È legge, l'Australia vieta i social prima dei 16 anni
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02/12/24
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Ciao!
Da tempo si dibatte se l’utilizzo dei social media sia causa diretta di ansia e depressione tra gli adolescenti ma gli studi scientifici non hanno ancora dimostrato un nesso causale chiaro.
Gli esperti concordano però, soprattutto, sull’esistenza di una correlazione che porta i giovani con problemi di salute mentale a usare i social media più frequentemente o in modo diverso rispetto ai loro coetanei. Tuttavia, questo non implica che i social siano la causa principale del disagio.
Il fatto: l’Australia vieterà i social media ai minori di 16 anni
L’Australia sarà il primo paese al mondo a introdurre un divieto per i minori di 16 anni di avere account sui social media. La legge, che entrerà in vigore tra 12 mesi, riflette le preoccupazioni del Governo di Anthony Albanese riguardo agli effetti negativi dei social sulla salute mentale dei giovani, inclusi:
- Problemi legati all’immagine corporea.
- Bullismo e abusi online.
- Contenuti misogini e messaggi dannosi.
La ministra per le Comunicazioni del governo australiano, Michelle Rowland, ha dichiarato che sicuramente i social media possono offrire intrattenimento, istruzione e connessione, ma per troppi giovani australiani sono una fonte negativa.
Cosa prevede la legge, in sintesi:
- I minori di 16 anni non potranno avere account né essere "loggati" sulle piattaforme social.
- Rimarrà possibile accedere a contenuti come video YouTube o su Facebook senza registrarsi.
- Le piattaforme saranno multate fino a 50 milioni di dollari australiani in caso di violazioni sistematiche. Tuttavia, non saranno penalizzate per singoli casi di elusione delle regole.
Perché la legge ha delle criticità
Piattaforme coinvolte.
Non esiste ancora un elenco ufficiale di quali saranno i social interessati, ma il divieto parrebbe includere Snapchat, TikTok, X (ex Twitter), Instagram, Reddit e Facebook. YouTube sarà escluso per il suo valore educativo (però come raccontato sopra, senza possedere un account ma in sola visione).
Non esiste ancora un elenco ufficiale di quali saranno i social interessati, ma il divieto parrebbe includere Snapchat, TikTok, X (ex Twitter), Instagram, Reddit e Facebook. YouTube sarà escluso per il suo valore educativo (però come raccontato sopra, senza possedere un account ma in sola visione).
Verifica dell’età.
Sempre per richiesta del governo australiano non è possibile richiedere documenti d’identità per tutelare la privacy degli utenti, ma questo rende ancora complesso garantire il rispetto del divieto.
Sempre per richiesta del governo australiano non è possibile richiedere documenti d’identità per tutelare la privacy degli utenti, ma questo rende ancora complesso garantire il rispetto del divieto.
Diritto all’accesso.
Un divieto totale potrebbe violare il diritto dei minori all’accesso e alla partecipazione sui social media, come riconosciuto dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia.
Un divieto totale potrebbe violare il diritto dei minori all’accesso e alla partecipazione sui social media, come riconosciuto dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia.
Ovviamente sono state tante le reazioni all’approvazione della legge:
- Amnesty International critica il divieto per le sue implicazioni sui diritti dei giovani.
- Meta afferma di “rispettare la legge australiana ma è preoccupata perché l'approvazione della legislazione non ha considerato adeguatamente quanto già fatto dall’azienda per garantire esperienze appropriate all'età e alle sensibilità dei più giovani".
- L’Australian Human Rights Commission ha dichiarato invece che la legge potrebbe interferire con i diritti umani dei giovani, limitandone la partecipazione alla società.
- Christopher Stone, Executive Director del “Suicide Prevention Australia” (l'organismo nazionale di riferimento per il settore della prevenzione del suicidio) che dichiarato che “Il governo sta correndo bendato contro un muro di mattoni”.
Cosa ne pensiamo noi…
La legge australiana rappresenta sicuramente un tentativo di affrontare un problema reale, ma il vero cambiamento non può basarsi esclusivamente su un divieto. Al contrario, deve passare attraverso un dialogo aperto tra giovani, famiglie, istituzioni e piattaforme digitali.
Secondo la nostra pedagogista Barbara Laura Alaimo: “Stiamo cercando di tappare buchi. Vietiamo Instagram ma lasciamo comunque spazi per l'accesso a contenuti non adatti, come i siti pornografici, frequentemente visitati da minori di età anche molto bassa. Invece di affrontare il problema (che esiste, sia chiaro!) rincorrendo divieti, dovremmo prendere sul serio la questione, puntando sulla consapevolezza e sull'educazione.”
E mentre da una parte si cerca di regolamentare il rapporto tra adolescenza e piattaforme social, emerge prepotente una nuova sfida: la crescente interazione tra giovani e intelligenza artificiale.
Che rapporto c’è attualmente? Conoscono i pro e i contro di questa tecnologia? Come la usano?
Webboh Lab, il primo osservatorio permanente sulla Gen Z nato dall’incontro di Webboh con l’istituto di ricerca Sylla, lo ha chiesto a 12mila ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 17 anni.
Cosa è emerso? Che il 62% afferma di aver usato ChatGPT o simili per fare i compiti mentre il 46% utilizza l’AI per cercare curiosità o per hobby. Ovviamente l’AI più utilizzata è ChatGPT (83%) con al seguito Microsoft Copilot (38%) e Google Gemini (30%).
I ragazzi e le ragazze dichiarano di fidarsi a sufficienza delle decisioni prese dall’intelligenza artificiale ma mostrano preoccupazioni sia in termini di affidabilità dello strumento che in termini di potenziale rischio per l’occupazione: non credono che l’intelligenza artificiale possa creare nuovi posti di lavoro in futuro e non sono particolarmente ottimisti sul contributo che possa dare. nel rendere migliore la loro vita in futuro.
Insomma, la usano ma sono un po’ diffidenti.
È per questo che il compito di noi adulti è quello di accompagnarli in una crescita culturale e di responsabilità.
Anche in quest'ottica abbiamo sviluppato un progetto didattico per aiutare il corpo docente a intraprendere questa nuova sfida insieme alle loro classi.
Vuoi saperne di più? Rispondi a questa email!
Una parola di tendenza
Negli ultimi giorni, c’è una parola che spicca su giornali e social: “Amichettismo”. Un neologismo riconosciuto anche dalla Treccani.
Coniato dallo scrittore siciliano Fulvio Abbate nel 2021, che lo utilizza per definire un “insieme chiuso di relazioni, per lo più interessate”, il termine è diventato il titolo di un pamphlet pubblicato a maggio 2023. Tuttavia, ha guadagnato popolarità solo dopo essere stato citato da Giorgia Meloni in un’intervista, attirando l’attenzione del pubblico e del dibattito mediatico.
Il termine “amichettismo” torna a far discutere, questa volta in seguito alla decisione di Chiara Valerio, curatrice della Fiera “Più libri e più liberi”, di invitare come ospite dell’appuntamento il filosofo Leonardo Caffo, attualmente sotto processo per maltrattamenti contro la sua ex compagna. Una scelta che solleva interrogativi e critiche, soprattutto considerando che questa edizione della Fiera è dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin.
Scuola
Sei un o una insegnante dell’area matematica o scientifico-tecnologica?
Abbiamo un progetto speciale per te e la tua classe.
Torna “Scuola al cubo” il progetto gratuito pensato per le classi quinte della Scuola Primaria e per tutte le classi della Scuola Secondaria di Primo Grado.
Il protagonista? L’iconico Cubo di Rubik!
Con Scuola al cubo, i tuoi studenti e le tue studentesse svilupperanno competenze preziose per la loro crescita personale e per la futura vita professionale. Sperimenteranno il piacere di risolvere problemi in modo attivo e consapevole, costruendo le basi per partecipare da protagonisti al mondo del lavoro di domani.
#LosportCheMiPiace
Come strumento di approfondimento del concorso Opera Prima, di cui Parole O_Stili è partner, sul tema dello sport, il 3 dicembre alle ore 17.30 ci sarà un webinar online rivolto a studenti, studentesse e docenti.
Nel mondo sportivo le parole ostili sono tante e spesso lo sport sta diventando un contenitore d’odio. A partire dal Manifesto della comunicazione non ostile, la nostra Presidente Rosy Russo, cercherà di riflettere su come si può raccontare in modo diverso con la gentilezza sportiva nel linguaggio.
Per seguire il webinar, è necessario iscriversi compilando il modulo.
Cose belle da segnalare
Ieri si è conclusa la 67° edizione del Festival dello Zecchino D’oro e la canzone vincente è stata “Diventare un albero”, musica di Rebecca Pecoriello, Stefano Francioni e Nicola Marotta e testo di Rebecca Pecoriello, Nicola Marotta e Luca Argentero.
Ma perché vi diciamo questo?
Perché quest’anno con grande orgoglio abbiamo fatto parte della giuria che ha contribuito a votare le canzoni che sono stata cantate in diretta su Rai 1.
Ah, ma lo sapevi che la nostra canzone per bambini “Parole con lo stile” è stata cantata e registrata dal Piccolo Coro dell’Antoniano diretto dalla maestra Sabrina Simoni?
La trovi su YouTube!
Il nostro sogno però è quello di farla diventare anche un video animato, così che diventi doppiamente educativa per i più piccoli… ma siamo ancora in attesa di un’azienda partner che ci supporti in questa iniziativa.
Chissà, magari un giorno…
Appuntamenti
Martedì 26 novembre
Ore 20:30
Dopo l’entusiasmo dimostrato dal corpo docente della scuola secondaria di I grado dell’IC di Casalpusterlengo, incontreremo online i genitori degli studenti e delle studentesse dell’Istituto. La formazione sarà dedicata a comprendere i rischi e le opportunità della rete, per accompagnare con maggiore consapevolezza i figli e le figlie nell’uso degli strumenti digitali e dei social media.
Dopo l’entusiasmo dimostrato dal corpo docente della scuola secondaria di I grado dell’IC di Casalpusterlengo, incontreremo online i genitori degli studenti e delle studentesse dell’Istituto. La formazione sarà dedicata a comprendere i rischi e le opportunità della rete, per accompagnare con maggiore consapevolezza i figli e le figlie nell’uso degli strumenti digitali e dei social media.
Mercoledì 27 novembre
Ore 17:00
Prosegue il percorso online sull’educazione civica con gli/le insegnanti della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Biella II. Durante il quarto incontro approfondiremo l’uso della piattaforma AncheIoInsegno.it, con un focus sulle competenze di cittadinanza digitale, ascolto e sostenibilità.
Prosegue il percorso online sull’educazione civica con gli/le insegnanti della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Biella II. Durante il quarto incontro approfondiremo l’uso della piattaforma AncheIoInsegno.it, con un focus sulle competenze di cittadinanza digitale, ascolto e sostenibilità.
Giovedì 28 novembre
Ore 14:30
Si conclude il progetto ha coinvolto tre scuole primarie e nove classi del Comune di Brescia. Durante l’ultimo incontro, bambini e bambine saranno guidati in attività collaborative per mettere in pratica i principi del Manifesto della comunicazione non ostile.
Si conclude il progetto ha coinvolto tre scuole primarie e nove classi del Comune di Brescia. Durante l’ultimo incontro, bambini e bambine saranno guidati in attività collaborative per mettere in pratica i principi del Manifesto della comunicazione non ostile.
Ore 17:00
Secondo incontro online con i docenti della scuola dell’infanzia e primaria dell’IC Biella II. Approfondiremo i 10 principi del Manifesto della comunicazione non ostile per riflettere su come applicarli nelle attività scolastiche quotidiane.
Secondo incontro online con i docenti della scuola dell’infanzia e primaria dell’IC Biella II. Approfondiremo i 10 principi del Manifesto della comunicazione non ostile per riflettere su come applicarli nelle attività scolastiche quotidiane.
Lunedì 2 dicembre
Ore 13:00
Saremo ospiti di Querciambiente per un intervento formativo dedicato al Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva. Affronteremo in particolare il tema delle differenze di genere, con l’obiettivo di sensibilizzare collaboratori e collaboratrici sull’importanza del linguaggio e delle relazioni. L’incontro mira a promuovere un ambiente di lavoro equo, inclusivo e capace di valorizzare le diversità, favorendo un dialogo costruttivo.
Saremo ospiti di Querciambiente per un intervento formativo dedicato al Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva. Affronteremo in particolare il tema delle differenze di genere, con l’obiettivo di sensibilizzare collaboratori e collaboratrici sull’importanza del linguaggio e delle relazioni. L’incontro mira a promuovere un ambiente di lavoro equo, inclusivo e capace di valorizzare le diversità, favorendo un dialogo costruttivo.
