Timothée Chalamet e Zendaya al centro del red carpet di Venezia

E la tua, è un Iphone face?

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03/03/25

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Ciao!
Torna la normale programmazione della nostra newsletter, il Festival è ormai (quasi) archiviato e per questo ci dedichiamo a quello che ci piace più fare: osservare il mondo dal nostro punto di vista e raccontartelo. Oggi portiamo alla tua attenzione una notizia, un’espressione e una nuova invenzione.

La notizia

"Idiota”, “imbecille” e “mentalmente debole” è il nuovo vocabolario che il governo argentino di Javier Milei ha utilizzato per modificare i criteri per l’accesso alla pensione di invalidità, reintroducendo nel decreto ufficiale termini superati e discriminatori per descrivere persone con disabilità intellettive.
Le organizzazioni per i diritti delle persone con disabilità hanno denunciato la decisione, considerandola una violazione delle norme ONU a cui l’Argentina aderisce. La modifica ha scatenato polemiche solo dopo che il testo è diventato virale sui social. A quel punto, l’Agenzia nazionale per la disabilità (ANDis) ha ammesso l’errore, promettendo di aggiornare i termini in linea con gli standard medici attuali.
Quali sono le norme ONU sui diritti delle persone con disabilità?
Sono state adottate nel 2006 con un trattato che impegna gli Stati firmatari a garantire l’uguaglianza, il rispetto e la dignità di tutte le persone con disabilità. In Italia, questo approccio è stato recepito dal Decreto Legislativo n. 62/2024, che adotta formalmente il termine “persona con disabilità” nel linguaggio giuridico. Il decreto non si limita a modificare le parole: promuove un cambiamento culturale, incoraggiando una visione della disabilità non come limite, ma come condizione superabile attraverso politiche inclusive e l’abbattimento delle barriere.
Scopri l’approfondimento di “persona con disabilità” su Dubby, il vocabolario del linguaggio inclusivo che abbiamo sviluppato in collaborazione con Sky Italia e che dallo scorso weekend è disponibile online per tutti e tutte.

L’espressione

Hai mai sentito l’espressione “Iphone face”? È nata in Rete nel 2019, precisamente su Twitter, quando un utente criticò Timothée Chalamet nell’interpretazione del film “Il re”, dicendo che “Gli si legge in faccia che sa cos’è un iPhone”. Da quel momento sia l’espressione che il dibattito sulla credibilità di alcuni volti di attori contemporanei considerati “troppo moderni” per interpretare personaggi storici.
Insomma, oggi molti attori e attrici fanno un uso massiccio di chirurgia estetica e di faccette dentali ultra-perfette, le quali contribuiscono a rendere i volti più uniformi, privandoli di quei tratti distintivi che un tempo caratterizzavano i grandi attori del passato.
Quindi, se adesso qualche attore o qualche attrice non ti sembra credibile nel ruolo di un personaggio del medioevo perché ha un visto troppo moderno puoi usare l’espressione “eh ma ha un 'iphone face”!

La scoperta

Microsoft ha presentato Majorana 1, il suo primo chip quantistico basato su qubit topologici. Questa tecnologia promette computer quantistici più stabili e meno soggetti a errori, superando i limiti delle soluzioni attuali.
Alt! Quante di queste parole non sai cosa significano? Noi almeno 3. Ma siamo qui per conoscerli insieme così da comprendere il vero significato di una notizia che ha suscitato molto scalpore e altrettanto scetticismo proprio in questi giorni.

Cos'è un computer quantistico
È un tipo di calcolatore che sfrutta le leggi della fisica quantistica per elaborare le informazioni. Questi computer utilizzano unità di informazione chiamate qubit. Quest’ultimi permettono ai computer quantistici di eseguire calcoli complessi in parallelo, offrendo una potenza di calcolo potenzialmente superiore ai supercomputer classici.
Ad esempio.
Immagina di dover trovare il codice segreto di una cassaforte con un miliardo di combinazioni possibili. Un computer tradizionale dovrebbe provarle una per una, impiegando magari anni per identificare quella giusta. Un computer quantistico, invece, sfrutta proprietà speciali della fisica quantistica per esplorare più combinazioni contemporaneamente, arrivando alla soluzione in pochissimo tempo.
Per ora, costruire e far funzionare un computer quantistico è estremamente difficile: i qubit sono instabili e devono essere mantenuti a temperature vicinissime allo zero assoluto (-273°C!). Inoltre, gli errori nei calcoli sono ancora molto frequenti.

Cos’è un chip quantistico
I chip dei computer classici lavorano con bit (acceso = 1, spento = 0).
I chip quantistici, invece, lavorano con qubit, che possono essere 0 e 1 contemporaneamente grazie alla sovrapposizione quantistica.
E non è tutto! I qubit possono anche essere entangled (intrecciati tra loro)... ma questo concetto è un po’ più difficile quindi ti lasciamo qui un approfondimento se fai "coraggio" di secondo nome.
A differenza dei normali microchip in silicio, i chip quantistici devono essere costruiti con materiali e tecnologie speciali per mantenere stabili e controllare i qubit.

Cosa sono i qubit topologici
I qubit topologici sono un tipo speciale di qubit (l’unità base di informazione nei computer quantistici) progettati per essere molto più stabili e meno soggetti agli errori rispetto ai qubit tradizionali.
Se i normali qubit sono come castelli di carte — belli, ma estremamente fragili — i qubit topologici sono come nodi in una corda, molto più resistenti ai disturbi esterni. Perché sono più resistenti? Perché l'informazione non è immagazzinata in un singolo punto, ma è distribuita su più particelle collegate tra loro, questo permette al sistema di rimanere stabile anche se una particella viene disturbata.

In conclusione, per comprendere bene la portata dell’invenzione di Majorana 1, se tutto procede come previsto, tra qualche anno potremmo avere computer quantistici in grado di:
- Simulare molecole per creare nuovi farmaci e materiali ecologici.
- Risolvere problemi ambientali come il riciclo delle microplastiche.
- Potenziare l’intelligenza artificiale con modelli più avanzati.
Insomma, potrebbe essere l’inizio di una nuova era tecnologica.

Il dopo Festival

Parole O_Stili
Hai perso qualche talk del Festival della Comunicazione Non Ostile? Oppure vuoi rivivere un momento che ti ha ispirato? Buone notizie: tutti i video del Festival sono online!

A cosa serve il Manifesto per e con l’IA

L’Intelligenza Artificiale è ormai parte delle nostre vite: dai social agli assistenti virtuali, dai chatbot agli strumenti di lavoro. Ma come possiamo usarla in modo etico, responsabile e consapevole?
Nasce così il Manifesto della comunicazione non ostile per e con l’Intelligenza Artificiale, il primo documento che mette al centro un’interazione rispettosa e trasparente tra esseri umani e IA.
Il Manifesto sarà utilizzato nelle scuole, per educare le nuove generazioni a un uso più consapevole dell’IA, e diverse aziende hanno già espresso interesse per inserirlo nei loro programmi di formazione.
L’Intelligenza Artificiale è un’opportunità, ma il modo in cui la usiamo fa la differenza. Condividiamo questo Manifesto e costruiamo insieme un futuro in cui tecnologia e umanità camminano fianco a fianco.
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Mercoledì 05 marzo
Ore 14:00 | Le classi del Liceo TRED parteciperanno al secondo workshop dedicato alla comunicazione nell’era digitale condotto da Parole O_Stili. Questa volta rifletteremo sulla corretta gestione e sul valore della propria identità online e del proprio personal branding.
Ore 17:00 | Terza sessione del percorso presso l'IC Fratelli Cervi. Continua la serie di incontri sull'educazione civica rivolti ai docenti di ogni ordine e grado, dove verrà presentato il percorso di educazione civica di Parole O_Stili e la piattaforma AncheIoInsegno.it
Giovedì 06 marzo
Ore 14:30 | Continua la parte pratica del corso sull’IA nei contesti educativi presso l’IC Tiziana Weiss di Trieste. Con il Manifesto della comunicazione non ostile come bussola, il corpo docente della scuola primaria e secondaria di I grado approfondirà l’utilizzo di strumenti di IA per la didattica in classe come ad esempio ChatGPT, Gemini o Magic School.
Ore 14:30 | Secondo appuntamento online di un ciclo formativo dedicato alla comunicazione inclusiva in ambiente lavorativo, rivolto alla popolazione aziendale di Howden. Durante il webinar parleremo di come promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso, del ruolo della leadership nel guidare il cambiamento culturale degli stereotipi di genere e dell'importanza del linguaggio inclusivo.
Venerdì 07 marzo
Ore 17:00 | Inizia l’ultimo capitolo del percorso di educazione civica con il corpo docente dell’IC Casalpusterlengo. Con i/le docenti della Scuola Primaria (3^-5^) e Secondaria di 1° grado partiremo da un’introduzione sul Manifesto della comunicazione non ostile e del progetto Parole O_Stili, approfondendo il contesto onlife in cui vivono bambini/e e i ragazzi/e.
Lunedì 10 marzo
Ore 18:30 | Alcune associazioni di ex alunni dell’Università Cattolica ospiteranno la Presidente di Parole O_Stili Rosy Russo per un intervento dal titolo "Le parole sono un ponte: Mi piace chi sceglie con cura le parole da (non) dire” in cui si parlerà del Manifesto della comunicazione non ostile con focus sul principio 5, “Le parole sono un ponte”. Al termine dell’incontro, le associazioni di ex allievi firmeranno il Manifesto della comunicazione non ostile.
Ore 9:00 | Continua il percorso “Il mio primo telefono” dedicato a 41 classi della scuole secondarie di I grado del Comune di Bergamo, in cui i ragazzi e le ragazze si familiarizzano con i principi del Manifesto della comunicazione non ostile e i temi del digitale. Lunedì inizia l’ultimo ciclo di incontri in cui parleremo di fake news.
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