Ciao!
In questo numero della nostra newsletter parleremo di:
responsabilità degli influencer e
insulti in Rete (già, era da un po’ che non affrontavamo l’argomento).
Iniziamo con la prima storia.
In questi ultimi giorni sui social è esplosa un’enorme polemica. Ma così enorme che ha superato i confini di internet per arrivare anche in tv (ad esempio su “
La vita in diretta”, a “
Stasera c’è Cattelan”) e sui giornali.
Partiamo dall’inizio.
La protagonista è
l’influencer Giulia Torelli, esperta nel riordino di armadi. Una Marie Kondo con una sfumatura legata alla moda e al fashion con oltre 200k follower.
Pochi giorni dopo i risultati elettorali, in una delle sue storie quotidiane
su Instagram Torelli ha detto: "
Ho una cosa da dire, la devo dire: perché i vecchi hanno diritto di voto? Perché? Lo hanno già esercitato nella loro lunga, lunghissima vita: basta, basta votare. Non sanno niente, non hanno idea. Quello che sanno, lo vedono al tg. Non hanno idea, non sanno nemmeno loro cosa stanno facendo e poi succedono queste cose".
L’invettiva non è sfuggita ai suoi tanti follower ma, soprattutto, non è sfuggita
a Selvaggia Lucarelli che ha ripubblicato il video sul proprio account. Grazie alla cassa di risonanza del milione e duecento mila followers della sua pagina, in poche ore le parole dell’influencer hanno fatto il giro del web e oltre.
Come era prevedibile,
si è immediatamente formato un vero e proprio plotone d’esecuzione che ha commentato la vicenda in sfumature molto diverse, da approfondite analisi sul tema delle espressioni di voto tra le diverse fasce d’età fino ad arrivare a vere e proprie violenze verbali e minacce.
A questo punto della vicenda a inserirsi nella conversazione sono stati altri influencer delle Rete che, nel tentativo di placare gli animi, hanno sottolineato come questa
guerra fatta di insulti e linguaggi ostili sia solo l’altro lato di una medaglia che fa della comunicazione ostile il suo cavallo di battaglia.
“
Ho detto delle cose stupide, violente e superficiali sugli anziani al voto".
sono state le scuse di Giulia Torelli, arrivate qualche giorno dopo sempre su Instagram. “
Discriminatorie, inopportune e offensive. Mi dispiace perché non le penso, non con quella aggressività. Erano shock ed esagerate e non erano delle proposte. Credo che ovviamente tutti abbiano diritto al voto, di partecipare come vogliono e difendere i propri interessi. Io di mestiere mi occupo di altro e non di politica, avrei potuto risparmiarmi dalle cose che ho detto ma ero delusa dal risultato delle elezioni e ho cercato un colpevole con i limitati mezzi che ho. Ho detto una cosa che si è rivelata falsa. Mi dispiace aver urtato la sensibilità di molti.”
Ma perché oggi ti raccontiamo questo episodio apparentemente così banale?Perché porta con sé delle tematiche importanti.
1)
La responsabilità degli e delle influencer. Più volte abbiamo discusso di quanto sia importante, per chi ha una fanbase, strutturata e nutrita, la cura nella scelta delle parole così come la piena consapevolezza che queste hanno delle conseguenze.
In questo caso lo dovevano sapere sia Torelli, che si è lasciata andare a commenti discriminatori, sia Lucarelli che, attraverso la condivisione del video e senza un adeguato messaggio alla sua community, ha implicitamente autorizzato le migliaia di commenti violenti.
2)
La responsabilità di noi utenti della Rete. È sempre più frequente sedersi dalla parte giusta dei fatti e riversare ostilità contro chi si è macchiato di una colpa. Perché, come dice il principio 9 del Manifesto della comunicazione non ostile:
Gli insulti non sono argomenti
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.