Ciao!
Ci lasciamo alle spalle una settimana pesante, su cui sono gravate ombre preoccupanti. Tra queste, quella della v
iolenza digitale denunciata dalla giornalista Francesca Barra, scopertasi tra le vittime di SocialMediaGirls.com: un sito, dove vengono
creati e pubblicati deepfake erotici di donne celebri utilizzando l’Intelligenza Artificiale.
La piattaforma, a cui è possibile accedere dichiarando di aver raggiunto la maggiore età e senza ulteriori controlli, integra un’app che permette di manipolare e addirittura animare qualsiasi immagine caricata, senza limiti e senza tutele di alcun tipo. Mentre la Polizia Postale sta indagando sul funzionamento del sito (ancora attivo) e sui suoi gestori, colpisce e fa male il volume più fioco che ha accompagnato la notizia e il suo racconto. Come se l’assuefazione a queste forme di abuso, che trasformano la tecnologia in uno strumento di violenza, le rendesse meno sconvolgenti di quello che in realtà sono.
«Non si tratta di spogliarsi o non spogliarsi» scrive Barra nel post con cui ha raccontato la vicenda, «La libertà di mostrare il proprio corpo è un diritto. Il punto è il consenso».
Ma che fine ha fatto, oggi, il consenso?
Il Survey Teen 2024 di Fondazione Libellula mette in luce che un adolescente italiano su tre ha subito un episodio di violenza nel corso della sua vita e un giovane su cinque non è in grado di riconoscere gli abusi nelle relazioni. Se la scuola viene privata della possibilità di coltivare l’educazione affettiva e sessuale dei più giovani, e i più giovani faticano a trovare un interlocutore con cui affrontare queste tematiche, preferendo confidarsi con un chatbot, quali spazi restano per promuovere relazioni consapevoli e sane?
Quando due attori porno ti bussano alla porta di casa
Sì, hai letto bene: in una delle quattro video pillole realizzate per la campagna “
Keep it real”, un attore e un’attrice porno bussano alla porta di una madre e le rivelano che il figlio guarda video vietati ai minori, spingendola così ad affrontare l’argomento.
Prima che tu possa dire qualsiasi cosa, lo sappiamo. Il progetto è del 2020, ma ancora oggi continua a essere un bellissimo esempio di pratica istituzionale. Commissionato dal governo neozelandese, non si limita a parlare di pornografia online, ma esplora anche il tema del bullismo, del grooming e del parental control. L’obiettivo? Sensibilizzare genitori e persone adulte di riferimento all’importanza di un dialogo con figli e figlie.
La parola dell’anno, secondo
Dictionary.com, è “
67”.
Si legge rigorosamente una cifra alla volta, "
six seven" e se non ne hai mai sentito parlare è normale: nasce online, è fortemente identificativa della Generazione Alpha e pressoché incomprensibile a chiunque non sia nato dopo il 2010 o non abbia a che fare con adolescenti ogni giorno.
L’espressione, che trova origine nel testo di “Doot Doot” del rapper Skrilla dove viene utilizzata per parlare dell’altezza del giocatore di basket LaMelo Ball, è in realtà utilizzata come un intercalare che esprime sorpresa, indifferenza, divertimento o semplicemente il piacere di utilizzare un linguaggio condiviso.
È un esempio perfetto di brainrot slang, una modalità di comunicazione tipica della cultura digitale che trasforma l’assurdo e il senza senso in un codice di appartenenza. Forse è proprio per questo che 67 è piaciuta così tanto agli algoritmi delle piattaforme social, che hanno cavalcato l’onda del fenomeno e contribuito a renderlo rilevante, rendendo forse un po’ più chiara la direzione che sta imboccando il linguaggio online, sempre più fluido, spontaneo e creativo. Capace di costruire legami anche con un vocabolario che, a prima vista, sembra non voler dire nulla.
Ci ha lasciato pochi giorni fa la pedagogista e docente italiana che ha cambiato per sempre il modo di pensare l’educazione in Europa: Sofia Corradi, ideatrice del programma Erasmus. La sua idea visionaria ha permesso ha più di 6 milioni di studenti e studentesse di studiare nel mondo, dimostrando che l’esperienza dell’imparare va molto al di là di aule e testi scolastici, costruendo veri e propri ponti tra persone, generazioni, culture e Paesi.
La sua eredità non è solo accademica, ma profondamente umana: ci ricorda che le parole e l’incontro possono superare i confini più alti, creando dialogo e comprensione reciproca.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Associazione Carta di Roma, “Notizie di contrasto”, dall’analisi del linguaggio dell’informazione legato ai temi delle migrazioni e dell’inclusione emerge la diffusione di un linguaggio meno ostile. Parole come “clandestino” o “extracomunitario” vengono sempre meno utilizzate sui quotidiani e, secondo i dati, cresce l’uso di termini più corretti e rispettosi come migrante, persona in viaggio o richiedente asilo.
Ma se la comunicazione giornalistica sembra aver imboccato la strada giusta su questo importante tema, la sfida resta aperta in tantissimi altri ambiti, dove stereotipi e parole ostili continuano a circolare con estrema facilità. Il linguaggio dei media evolve, ma la vera trasformazione che deve realizzarsi è quella culturale, che avviene ogni volta che scegliamo consapevolmente una parola diversa, più giusta, più umana. Perché il cambiamento, prima ancora che nei titoli dei giornali, comincia nelle nostre voci.
È uscita la seconda edizione di Spunti di Vista, il gioco educativo che abbiamo ideato insieme a Erickson per allenare lo sguardo e riflettere su stereotipi e pregiudizi – a scuola ma non solo. Un modo nuovo e divertente per imparare a cambiare prospettiva, divertirsi e scoprire quali sono le conseguenze delle parole che scegliamo di utilizzare (o di tacere) ogni giorno.
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Mercoledì 5 novembre
Ore 18:00 | Questo mercoledì 5 Novembre si terrà il secondo incontro del ciclo di webinar gratuito “Scuola dalla A alla Z” organizzato insieme a Istituto Toniolo, APIS Amore per il Sapere, Parole O_Stili e MiAssumo sul tema di Generazioni Z tra scuola, ansia e potenzialità. L’incontro vedrà in dialogo il prof. Adriano Mauro Ellena e la dott.ssa Loredana Cirillo con l’obiettivo di comprendere bisogni emotivi e paure delle nuove generazioni, e offrire strumenti per gestire ansia e stress pre-orientamento. L’incontro si terrà sulla piattaforma MiAssumo, è possibile
registrarsi gratuitamente qui.
Venerdì 7 novembre
Ore 10:00 | Parteciperemo al talk “Non dare peso ai giudizi, ma dai peso alla tua salute”, nell’ambito del festival Il Tempo della Salute organizzato da “Corriere della Sera”, dedicato al tema dell’obesità e dello stigma che la accompagna. Porteremo l’esperienza di Parole O_Stili e del glossario “Non c’è forma più corretta”, realizzato in collaborazione con Lilly e con il patrocino dell’Associazione Amici Obesi, per riflettere sul potere delle parole e sull’importanza di una comunicazione rispettosa quando si parla di corpo e obesità. Il confronto sarà arricchito da contributi provenienti dal mondo medico e dalle associazioni di pazienti, per offrire uno sguardo corale e multidisciplinare sul tema. Un dialogo a più voci per promuovere consapevolezza, empatia e un linguaggio che non ferisce.
Sabato 8 novembre
Ore 10:45 | Rosy Russo sarà tra i protagonisti di TEDxLakeComo 2025 con un talk dedicato al tema delle emergenze. Partendo dall’esperienza che ha dato vita al Manifesto della comunicazione non ostile, racconterà come le parole possano diventare un ponte tra le persone, capaci di accorciare distanze e generare comunità. Con uno sguardo personale, inviterà a riscoprire l’importanza dell’ascolto, della cura e della fiducia reciproca.
Domenica 9 novembre
Ore 15:00 | Secondo appuntamento di Parole O_stili al festival Il Tempo della Salute, questa volta con il talk “Scuola: un giorno questa fatica ti sarà utile”, dedicato al valore educativo della fatica e alle strategie per trasformare il dovere in piacere. L’evento, che vedrà la partecipazione di Matteo Lancini, Rosy Russo, Andrea Maggi ed Elena Marta, sarà l’occasione per riflettere su come accompagnare ragazzi e ragazze nel dare senso all’impegno quotidiano, trasformando la fatica in un’esperienza di crescita, scoperta e motivazione.