Giovani in Italia oggi: una generazione superficiale, fragile e smarrita? | Parole O_Stili
fotografia minimalista di uomo e donna che saltano davanti alla parete del tubo

Giovani in Italia oggi: una generazione superficiale, fragile e smarrita?

29/05/25

La narrazione comune sui giovani è spesso dura: superficiali, fragili, smarriti. Eppure, dai dati del Rapporto Giovani, l’indagine condotta dall'Istituto Giuseppe Toniolo che costituisce da tempo il più completo e dettagliato strumento di conoscenza della condizione giovanile in Italia, emerge altro: apertura, desiderio di relazioni sane, attenzione per sé e per gli altri.
Le giovani generazioni più soddisfatte della propria vita sono anche quelle più attente a costruire relazioni basate su rispetto, ascolto, reciprocità. Vogliono superare gli stereotipi di genere, desiderano una genitorialità nuova, un linguaggio più inclusivo.
Come scrive il prof. Alessandro Rosina, professore dell’Università Cattolica di Milano e coordinatore del Rapporto Giovani:
“I giovani non sono assenti. Hanno desideri forti e idee chiare. Il punto è: diamo loro lo spazio e gli strumenti per partecipare al presente e costruire il futuro?”
Perché in un tempo in cui spesso si parla di ragazzi e ragazze, ma raramente lo si fa con loro, il Rapporto Giovani 2025 restituisce una fotografia onesta, complessa, utile. Uno strumento utile per genitori, educatori, comunicatori e giornalisti: per ascoltare senza filtri, capire senza giudicare, raccontare con più precisione la realtà delle nuove generazioni.
Il senso della scuola
La scuola, per molti giovani, è il primo luogo dove si costruisce l’idea di futuro. Ma attenzione: non per tutti e tutte questo luogo rappresenta un'opportunità.
I dati parlano chiaro: tra i giovani che vivono in contesti più fragili, il rischio è che la scuola non venga percepita come una risorsa. Anzi: si insinua la sensazione che "non serva a nulla". Ma se non si parte dal "senso", è inutile parlare di strumenti, supporti, piani didattici.
Non un lavoro qualunque
Il lavoro continua a essere un perno fondamentale nella vita dei giovani. Ma non basta più che sia "un lavoro e basta". Le nuove generazioni chiedono un impiego che abbia senso, qualità, dignità.
Un lavoro che permetta di essere indipendenti, di immaginare un futuro familiare, di vivere con stabilità.
Politica: se è concreta, interessa
C'è disillusione, sì. Ma non disinteresse. I giovani intervistati raccontano di una politica lontana, chiusa, poco coerente. Eppure, quando si parla di temi locali, diritti, ambiente, si accende l'interesse.
C'è una richiesta forte e chiara: più spazi veri di partecipazione. Più coinvolgimento, più ascolto, meno retorica. Perché la partecipazione, quando è reale, crea cittadinanza.
Relazioni: oltre gli stereotipi
La narrazione comune sui giovani è spesso dura: superficiali, fragili, smarriti. Eppure, dai dati del Rapporto emerge altro: apertura, desiderio di relazioni sane, attenzione per sé e per gli altri.
I giovani più soddisfatti della propria vita sono anche quelli più attenti a costruire relazioni basate su rispetto, ascolto, reciprocità. Vogliono superare gli stereotipi di genere, desiderano una genitorialità nuova, un linguaggio più inclusivo.
chi vuole comprendere davvero la realtà delle nuove generazioni. E un invito all'ascolto per chi lavora con le parole, con le persone, con l'informazione.
Il Rapporto Giovani 2025 è da pochi giorni in libreria. Un invito alla lettura per chi vuole comprendere davvero la realtà delle nuove generazioni. E un invito all'ascolto per chi lavora con le parole, con le persone, con l'informazione.